Le tradizioni

Le origini del nome di Seulo

l'origine del toponimo Seulo non è affatto chiara: Giovanni Spano ritiene che derivi dalla parola fenicia per "volpe", Raffaele Sardella individua dei legami con la locuzione "raccolta di cereali", mentre Massimo Pittau ritiene che il vocabolo abbia origini risalenti alla lontana epoca nuragica

L’etimologia di Seulonon è mai stata chiarita una volta per tutte, ma numerosi storici e linguisti hanno provato a fornire la propria spiegazione: Giovanni Spano ha scritto nel suo "Dizionario Geografico” che il nome deriverebbe dalla parola fenicia "scial”, ovvero volpe, mentre Raffaele Sardella individua un collegamento con il termine composto "se+ul”, con un significato approssimativo di "raccolta di cereali”.

Il linguista e glottologo Massimo Pittau ritiene che il toponimo "Seulu" abbia origini nuragiche, in quanto completamente scollegato dal resto del sistema lessicale e toponomastico sardo; gli antichi abitanti di Seulo erano probabilmente una tribù della Sardegna montana, la più gelosa delle proprie tradizioni e insofferente alle culture esterne, che si dimostrò in grado di tenere a relativa distanza persino i Romani.

Intorno alla metà del Trecento, Seulo fu tra i paesi della diocesi di Suelli che versavano le decime alla curia romana e nel 1388 sottoscrisse la pace tra Eleonora d'Arborea e Giovanni d'Aragona per conto della Curatoria di Parte di Valenza. In tale documento, il paese compariva però sotto la dicitura Stolo, molto probabilmente per via di un refuso o un errore di traduzione. Successivamente, il paese venne citato nella "Chorographia Sardiniae” dello storico e geografo religioso Giovanni Francesco Fara per gli anni 1580-1589, nonché nel "Codex Diplomaticus Ecclesiensis” in un documento del 1603.

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