Le tradizioni

Seulo e la sua cucina di lunga vita

Seulo è un paese montano di poco più di 800 abitanti in provincia di Cagliari (Barbagia, Sud Sardegna), i cui abitanti hanno il fortunato privilegio di vivere nella Zona Blu, quella fascia territoriale dove risiedono le persone più longeve al mondo. E l’elisir di lunga vita degli abitanti di Seulo è da andare a ricercare indubbiamente nella purezza delle sue acque, senz’altro nella qualità della sua aria incontaminata e non di meno nell’alta qualità del cibo che qui si cucina. Come in tutti i centri della Sardegna centrale, la cucina si basa soprattutto su antiche ricette tramandate oralmente da generazione in generazione e che affondano le loro radici nell'attività agropastorale che qui costituisce l’economia della zona e da cui è nata una cucina essenzialmente povera, ma ricca di virtù. Vediamo i piatti tradizionali che si consumano a Seulo. Primo fra tutti troviamo il porceddu, il classico maialino sardo, da latte, di circa una decina di chili, cucinato arrosto, cui fanno seguito tutti i derivati del maiale. Come primi vanno citati i culurgiones di patate preparati in casa mentre tra i formaggi annoveriamo le eccellenze di "su callu 'e crabittu" e "su casu in filixi". Per i dolci mensioniamo i tipici "picchirittus" e i "pistoccus de nuxi”. Tra i vini, la cui produzione oggi è diventata di nicchia perché limitata a ridotte estensioni di coltivazioni di vite, possiamo trovare quelli prodotti con uve Cannonau, Monica e Niedda Carta. Insomma una cucina tutto sommato semplice e poco elaborata, quella di questi luoghi, che ha però la peculiarità di utilizzare prodotti a chilometri zero provenienti da un’area dove tutto è incontaminato, e che per questo, ma sopratutto per aver prodotto como risultato finale la lunga vita, ha suscitato l’interesse di tanti studiosi alla ricerca del segreto della longevità.

 

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