Le tradizioni

L'età nuragica e il villaggio di Taccu 'e Ticci

Seulo è un territorio estremamente ricco di testimonianze risalenti all'epoca prenuragica e nuragica: nei dintorni troviamo infatti le aree di Taccu 'e Ticci, i nuraghi Nuraxi 'e Pauli e Nuraxeddu, i sepolcri di Sa Rutta de is Biturelis, le Domus de Janas e il complesso funerario di Su Cannisoni

Al pari del resto della Barbagia anche Seulo ha origini che risalgono al Neolitico, testimoniate dai ritrovamenti di utensili, schegge di ossidiana e di una Tomba dei Giganti nella località di Taccu ‘e Ticci, dove si trovava un villaggio nuragico costituito da capanne circolari in pietra. Attualmente restano solo tre nuraghiparzialmente visibili dei quali l’unico in piedi è Nuraxi 'e Pauli, realizzato con blocchi di scisto a filari irregolari. Nuraxi 'e Ticci e Nuraxeddu, di cui rimangono solo alcuni resti, presentano caratteristiche analoghe con le nicchie e il vano scala.

Molto più nutrito è l’elenco dei nuraghi non più esistenti: Pala ‘e nuraxi, Nuraxi Mannu, Nuraxi ‘e su Lussu, Nuraxi ‘e Nudurei, cui vanno aggiunti i sepolcri nuragici di Sa Rutta de is Bituleris, le numerose Domus de janas o case delle fate, chiamate così per la corporatura minuta degli antichi sardi, e l’area di Stampu Erdi dove è stato rinvenuto un teschio con cicatrici dovute a un intervento chirurgico, oggi conservato al Museo Archeologico di Cagliari.

Nelle località di Strinchiniseie Tonnolù, inoltre, sono stati rinvenuti dei significativi reperti: si tratta di locali scavati nella roccia di scisto di varia grandezza, dalle piccole cellette a pianta circolare fino a quelle più ampie dotate di atrio che venivano adoperate per le sepolture collettive, naturale evoluzione delle rozze inumazioni lapidarie di cui si hanno tracce nel complesso di Su Cannisoni, ai piedi del Taccu ‘e Ticci.

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